DE CAROLIS vs SADJO - INTERVISTA A GIOVANNI
Ho conosciuto De Carolis a Roma cinque anni fa: era una sera di luglio, e quel giorno faceva parte del team di commento DAZN per la sfida tra Emanuele Blandamura e Marcus Morrison.
Da quel momento in avanti, ho capito la ragione per cui Giovanni è tra i pugili italiani più amati di sempre, specialmente da chi ha avuto la fortuna di averci a che fare personalmente: De Carolis è il ritratto della semplicità e della gentilezza. Per questo non mi stupisco quando accetta di dedicarmi una buona mezz'ora, nonostante gli impegni e la tensione alla vigilia di un match importantissimo.
A distanza di 3 anni dalla sfida di Manchester con Richards torni a giocarti il titolo europeo, questa volta in Francia, contro Kevin Sadjo. Ti sento molto tranquillo e, al tempo stesso, carico. Merito di una buona preparazione?
"Sì, sono molto soddisfatto. Ho lavorato per dodici settimane, cominciando il 20 dicembre e seguendo senza intoppi un piano preciso. Non ho tralasciato nulla: ho curato ogni dettaglio e credo di aver fatto un ottimo camp, con sparring di prim’ordine. Su tutti Pierre Di Bombe, che è un pugile di grande qualità e fisicamente molto simile a Sadjo".
Già, Sadjo. Gioca in casa, è campione in carica, picchia duro (19 ko su 21 vittorie totali) e, a quanto pare, non ha paura di niente. Come si affronta un “toro” del genere?
"Sadjo è un rivale molto difficile, ne sono consapevole. Ma sono convinto che, a livello stilistico, vada bene per il mio tipo di boxe. È un pugile a cui piace attaccare e cerca sempre l'aggressione, ed io fatico di più con i pugili mobili e difensivi. E poi Sadjo combatte sempre a ritmi alti, ma non cambia mai marcia; non ha fiammate improvvise né particolare fantasia. Quindi difficile sì, impossibile assolutamente no!".
Che De Carolis vedremo sul ring? Sarà guerra o partita a scacchi?
"La differenza principale rispetto ai miei ultimi match, compreso quello con Scardina, sarà il peso. Salirò sul ring nettamente più leggero. Questo mi toglierà un po’ di fisicità nel duello ravvicinato, ma contro un avversario 11 centimetri più basso (1.73 vs 1.84) è molto più importante essere agili e rapidi alla media e lunga distanza. Il peso più basso è funzionale a questo tipo di schema tattico".
Che effetto ti fa combattere fuori casa, davanti a un pubblico bollente come quello francese?
"È vero, sono in piena trasferta e il pubblico sarà dalla parte di Sadjo. Ma non è la prima volta e, anzi, la mia vittoria più bella - quella del mondiale WBA - arrivò in Germania, in un contesto simile a quello di domani. E poi non sono solo: molti tifosi sono venuti da Roma e in questi ultimi giorni tanti italiani che vivono a Parigi mi hanno detto che saranno all'arena per sostenermi. Cercherò di ringraziarli con una grande prestazione".
Per ultimo, Sadjo ha dichiarato che ti farà ritirare dalla boxe e che guarda già avanti, precisamente al derby con Christian Mbilli. Cosa rispondi?
"Mah, ci puo stare, sono le classiche dichiarazioni per aumentare interesse sull’incontro. E poi con me, negli scambi sui social, è sempre stato rispettoso. Io, comunque, preferisco sempre rimanere in silenzio: parlerò domani sul ring".
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