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DIEGO LENZI: COMUNICAZIONE GIUSTA O SBAGLIATA?

"In TAF non esistono ordini di scuderia: ognuno è libero di esprimersi come vuole".

La risposta di Edoardo Germani sulla questione-Lenzi offre un punto di partenza importante: "El Toro" - come tutti gli altri pugili TAF - sceglie individualmente il modo di porsi davanti ai microfoni, alle telecamere e sui social.

Ma è un modo giusto?

Se l'obiettivo è farsi ben volere la risposta è abbastanza evidente: Lenzi, che ha dichiarato di ridurre Andrea Pesce come una scatoletta di tonno ed è convinto di diventare "il miglior pugile italiano di sempre" (diretta Instagram 7 febbraio) si sta tirando addosso le antipatie di un certo pubblico storicamente e culturalmente disabituato a sparate e trash talking.  

"El Toro" ha risposto a decine di commenti negativi con un video sul suo canale Youtube, puntando il dito in particolare sugli appassionati coi capelli grigi: effettivamente le critiche più severe arrivano dagli over 40, che non amano la sua spavalderia e preferirebbero che parlasse "dopo aver raggiunto dei risultati".

I giovanissimi, al contrario, lo adorano.

Diego rappresenta il modello da imitare, il superatleta col fisico di una statua greca capace, grazie a disciplina e determinazione, di arrivare alle Olimpiadi.

In altre parole, la partecipazione a Parigi 2024 - che per i senior non è di per sé una vittoria - per i ragazzi è invece un traguardo prestigiosissimo. Su questa differenza generazionale tra l'importanza attribuita ai Giochi Olimpici ci sarebbe molto da dire, perché riflette il valore crescente attribuito al dilettantismo negli ultimi 20 anni in Italia.

In ogni caso Lenzi divide prima di tutto a livello anagrafico: i giovani lo ammirano, gli onesti padri di famiglia lo attaccano. La fascia di mezzo, invece, sembra più equilibrata: a giudicare dai commenti i trentenni accettano il suo personaggio ma si riservano di giudicare il pugile tra qualche tempo, in base a come andrà il suo percorso.

"Voglio l'oro alle Olimpiadi di Los Angeles e poi il mondiale WBC da professionista" ha detto con sicurezza Lenzi.

C'è chi non vede l'ora di vederlo fallire e chi, al contrario, lo spingerà come un beniamino. Ma una cosa è certa: tutti lo seguiranno.

Già questo, in Italia, è un miracolo.

Niccolò Pavesi
Giornalista Sportivo, DAZN

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