BOXE
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ELMAGHRABY: "NON AVEVO NIENTE, QUINDI VOGLIO TUTTO"

Forte fisicamente, forte mentalmente, completo a livello tecnico. Chi lo ha visto combattere sa che Mohammed Elmaghraby è già una realtà: TAF6 è pensato per essere il suo trampolino di lancio e “Momo” lo sa bene.

“E’ il mio primo main-event e combatto nella mia città: quello con Lepei è un incontro importantissimo”.

Lo è anche per Edoardo Germani, che due anni fa è partito proprio da te.
E’ vero, sono stato il primo pugile TAF ed è un grande orgoglio, specialmente per come la promotion sta crescendo. Sono sicuro che insieme
ci toglieremo grandi soddisfazioni, a partire dall’ 8 giugno.

A livello tecnico, invece, dopo tanti anni hai cambiato team:  come sta andando a Sesto San Giovanni da Merafina?
Con Merafina e tutti i ragazzi della Little Gym mi trovo benissimo: si è creata un’alchimia perfetta e un grande rapporto anche fuori dal ring. Tutti conoscono la boxe e sanno e i sacrifici che si devono fare per avere successo:
siamo una squadra molto unita.

I sacrifici in Italia non si fanno solo sul ring...

Eh, bravo. Io da otto anni lavoro in una grande azienda, ad Arcore. Inizio alle sei di mattina e stacco alle tre di pomeriggio. Poi esiste solo la boxe. Le giornate sono dure ma non mi pesano: ho un sogno da realizzare!

Sei a inizio carriera ma, al tempo stesso, hai già dimostrato qualcosa. Da dilettante hai stupito, da professionista sei imbattuto nei primi otto match.
A volte mi guardo indietro e penso da dove sono partito. Mi emoziona. Penso spesso a quando non avevo nemmeno le scarpe con cui allenarmi e usavo le stesse con cui andavo in giro.
Sono stato fortunato perché ho trovato persone generose che mi hanno aiutato; non me ne dimentico nessuna.

Venendo al match, quanto ha influito il cambio di avversario nelle ultime due settimane di preparazione?
Abbastanza. Per Leonetti avevamo preparato un incontro d’attacco e di pressione, con Lepei bisogna lavorare in modo diverso. Dovrò essere intelligente, toccare e uscire, puntare sulla rapidità. Ma se ci sarà da scambiare non mi tirerò indietro:
sono sempre pronto alla battaglia.

Hai una tifoseria bollente: la “curva Momo” è sempre con te, con striscioni e tamburi. Come te lo spieghi?
A Monza la gente mi vuole bene: mi hanno visto crescere e cambiare vita attraverso la boxe.
Combatto per me stesso ma anche e soprattutto per loro. Anche se questa volta l’incontro sarà dedicato a qualcun altro…

A te lo scoop!
Mio figlio
Thiago nascerà pochi giorni dopo il match. Il suo arrivo è previsto per il 20 giugno e sono al settimo cielo. Spero solo che non abbia troppa fretta e mi lasci tranquillo la sera del match...

Niccolò Pavesi
Giornalista sportivo, DAZN

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