ERCOLE MORELLO: “MIO FIGLIO VINCERA’ ANCORA”
Di seguito il sunto di una mezz’ora al telefono con il maestro Ercole Morello.
Il 16 novembre dovrai soffrire parecchio: hai due pugili sul ring di Milano…
Esatto: mio figlio Dario e mio nipote Roberto Lizzi. Tutti e due in main-card, ci tengo a sottolinearlo.
Cominciamo da Dario, impegnato contro Moncelli nel main-event.
Un avversario impegnativo. Ha sempre fatto bella figura, dovunque è andato. E’ stato campione d’Italia, ha vinto due cinture internazionali ed è guidato da un bravo maestro. Ha il mio totale rispetto.
Però anche stavolta ti sento molto ottimista.
Perché conosco il valore di mio figlio. Vedi, c’è un particolare che sfugge a tanti: ad ogni match Dario è diverso. Lo stile è sempre lo stesso, ma la tattica cambia e quello fa la differenza. Il mio compito sta proprio lì: preparare il piano per ogni singolo avversario. Un maestro degno di questo nome si occupa principalmente di questo, altro che scimmiottare i video di Reynoso…
La strategia per Moncelli sarà la stessa usata con Chiancone, visto che sono simili?
Non proprio. Sono simili, ma non uguali. Stiamo lavorando specificamente su Moncelli e ho già individuato le azioni e gli schemi opportuni. Stiamo affilando la lama e ci faremo trovare pronti anche questa volta: porteremo a casa la vittoria, ne sono convinto.
Sei così fiducioso anche per tuo nipote Roberto Lizzi, che affronta Jonathan Kogasso?
Ti rispondo con una domanda: perché dovrei temere Kogasso?
Bè, perché è un bel talento: tecnicamente valido e fisicamente spaventoso.
Ma ha già 30 anni... e cosa ha vinto? Da dilettante i campionati regionali, da professionista il WBC Mediterraneo contro un “Popovic” (cioè un mestierante, ndr). E ricordo bene il match con Visic: venne addirittura contato, poi Visic rallentò il ritmo. Così vinse Kogasso ai punti, ma quella sera venne bistrattato.
Qual è il punto di forza di Lizzi?
Ne ha molti e parlano i risultati: ha vinto due volte i campionati italiani e ha conquistato l’argento agli Europei under 22. Da dilettante ha fatto di più rispetto a Kogasso, questo è oggettivo. Non sto dicendo “andiamo lì e lo picchiamo”, sto dicendo che non lo temiamo. E’ un match da 50 e 50: Roberto ha buone possibilità.
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