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ALESSIO LORUSSO - IL RITORNO

Alessio Lorusso sta per tornare.

Il 13 aprile “Mosquito” salirà sul ring della Allianz Arena di Milano con la determinazione di sempre e la mano sinistra finalmente guarita.

 

La sconfitta nella sfida europea contro Thomas Essomba dipese in buona parte dal dolore per l’infortunio: viene da chiedersi come sia riuscito a portare a termine l’incontro e poi a sostenerne altri tre, vincendoli tutti. E’ vero che gli avversari non erano dei fulmini, ma Lorusso li ha battuti letteralmente con una mano sola. Tutto questo, comunque, è alle spalle, perché l’ operazione chirurgica di dicembre ha risolto definitivamente la situazione.

Ma da dove ripartire?
L’avversario si chiama Kevin Trana, viene dal Nicaragua ed è un mestierante di fascia alta; uno che si può e si deve battere, ma al tempo stesso non si deve sottovalutare, perché ha già fatto un paio “scherzetti” a pugili quotati (per ultimo l’imbattuto inglese Faraqat Ali, fermato in un pareggio a Sheffield).

Edoardo Germani, patron di TAF, spiega la sua scelta: “è un incontro che serve ad Alessio per ritrovare fiducia e risvegliare l’entusiasmo dei tifosi, poi marceremo dritti verso match importanti”. In effetti, Lorusso ha dimostrato di essere pugile di livello internazionale (le vittorie contro Masson, Barreto e Perez parlano chiaro), è ancora giovane e, soprattutto, ha una qualità unica nel contesto italiano: la fantasia.

Se fosse un calciatore, Mosquito sarebbe un numero 10: ha una “visione di gioco” impressionante, parte con azioni imprevedibili e le sue schivate ricordano quelle dei grandi campioni americani. Certo, non è scontato che possa competere a quei livelli e sicuramente deve ancora crescere, ma il tempo c’è e il talento anche. Diciamo semplicemente che, tra tutti i pugili italiani, è uno dei pochi (quattro o cinque, per dare un’idea) che può sognare veramente in grande.

Come sempre, però, si deve procedere un passo per volta: il 13 aprile vogliamo rivedere la miglior versione di Lorusso e, se porterà a termine la missione, la salita si farà presto ripida. Solo allora capiremo di che pasta è fatto; chi ha avuto la fortuna di apprezzare la sua tecnica da bordo ring, comunque, è pronto a scommettere che sia una pasta di qualità.

Niccolò Pavesi
Giornalista sportivo, DAZN

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