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KOGASSO: "PRIMA SEBKI, POI LIZZI"

Tra il ko rifilato a Goran Babic e il rientro dell’ 8 giugno con Sadok Sebki ci sono soltanto cinquanta giorni.

In questo breve lasso di tempo, “Mamba” Kogasso ha fatto a tempo a siglare un accordo pluriennale con TAF e trovare un antagonista con cui costruire una rivalità dura e credibile. Mi racconta tutto con la solita calma, un punto per volta.    

Come ti sei preparato per lo show di Monza?

Bene. Dire che è stata una preparazione “soft” è un eufemismo, ma non c’è stato bisogno di spingere più di tanto perché ero già in grande forma per il match dello scorso aprile. Diciamo che questo camp è stato la naturale continuazione di quello precedente.

Su che cosa vi siete concentrati con coach Gigliotti?
Lavoro tecnico, figure e sparring. Abbiamo messo in cascina molti round e siamo contenti dei risultati. Adesso bisogna raccogliere i frutti.

Il tuo avversario – il tunisino Sadok Sebki – è limitato dal punto di vista tecnico, ma è un grande incassatore: che incontro ti aspetti?
Ho messo knock-out Babic in pochi secondi e questo è stato spettacolare per il pubblico ma, da un altro punto di vista, non mi ha permesso di accumulare esperienza. Per questo Sebki è un'ottima scelta: spero proprio di godermi qualche round di bel pugilato, anche per provare alcuni schemi su cui stiamo lavorando.

In America direbbero che questo è il classico “stay-busy fight”, cioè un match che serve per tenere il motore su di giri: è corretto?
Sì, e questo tipo di incontri è molto importante perché l’inattività ammazza il pugile. Se stai fermo perdi il colpo d’occhio. In America le star combattono una volta all’anno, ma i match li fanno ogni settimana in palestra, contro rivali durissimi. Qui, invece, non c’è quella qualità per gli sparring. Perciò la storia è semplice: se non combatti, peggiori.

Tu ti senti ancora in fase di apprendistato?
Certamente sì. Quello che avete visto fin qui è stato buono, ma posso crescere ancora molto. Anzi, devo farlo, perché il mio sogno è quello di essere campione del mondo e a quel livello sono tutti dei mostri. Opetaia, Okolie, Zurdo Ramirez: tutti fuoriclasse. Certo, prima di tutto mi piacerebbe vincere il titolo italiano…

...e hai messo nel mirino Roberto Lizzi, cugino di Dario Morello. O forse è meglio dire che è lui ad aver messo nel mirino te, con le sue dichiarazioni?
Sì, Lizzi ha parlato tanto e quindi, se vuole, avrà quel che chiede. Se passerà prima serie, ci affronteremo per la cintura entro la fine dell’anno. Io ci sono.

Sarebbe un gran bell'incontro. La ritieni una sfida aperta a qualsiasi risultato?
No. Lizzi non mi può impensierire. Io e lui siamo su due livelli diversi. Non c’è molto altro da dire: i fatti sono questi e li dimostrerò sul ring.

Niccolò Pavesi
Giornalista sportivo, DAZN

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