CIAO ANTONIO, GRANDE MAESTRO

CIAO ANTONIO, GRANDE MAESTRO

Maestro, sostantivo maschile. 

"Persona che in virtù delle cognizioni e delle esperienze acquisite risulta all'altezza di contribuire all'altrui preparazione o formazione".

Il Maestro Antonio Leva è stato esattamente questo.


E' stato colui che prende sottobraccio un giovane e gli insegna tutto. Non solo il pugilato, ma anche la vita. Non solo diretti, ganci e montanti. Ma anche e soprattutto valori: rispetto, lealtà, abnegazione e disciplina. Spirito di sacrificio, costanza e perseveranza. Parole facili da scrivere, ma difficili da mettere in pratica e difficilissimi da trasmettere.
 
Lui ci è riuscito.

Nato a Salerno nel 1960, il Maestro Leva aveva costruito il suo "tempio" in Brianza. Il Fight Club Seregno, infatti, è stata la casa di migliaia di giovani che negli ultimi 30 anni si sono affidati alla sua guida esperta e dolce, eppure ferma, laddove ve ne fosse bisogno.

"Senza di lui TAF non esisterebbe" ha dichiarato Edoardo Germani, che quindici anni fa iniziò il suo percorso nel pugilato accanto al Maestro. 

"Mi ha fatto appassionare e mi ha insegnato tutto, come se fosse un papà. Aveva un cuore grande e l'ho visto personalmente aiutare decine di ragazzi. Probabilmente questo è il mio ricordo più bello: vedevo ex pugili che non si allenavano da tantissimi anni venire periodicamente in palestra per salutarlo, perchè era riuscito a coltivare un rapporto con ognuno dei suoi allievi e tutti gli volevamo bene"

Potremmo ricordare i trofei e i titoli italiani vinti dai suoi ragazzi, ma il Maestro Leva era molto più di questo. Ieri il pugilato italiano ha perso un gigante. Ma i suoi insegnamenti sopravvivono e sono una bussola per orientarci nel mare della vita.

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