“Casella è un kickboxer, non un pugile”.
“E' troppo presto per parlare di Kogasso” .
“Oulare il 6 dicembre gli darà il benvenuto nella boxe”.
Queste sono le tre obiezioni-social alla candidatura di Casella come “player” nella categoria dei massimi leggeri.
La categoria dove Kogasso sta convicendo tutti a suon di vittori, dove Claudio Squeo vuole tornare protagonista e dove il campione italiano è Roberto Lizzi, che lo scorso anno è stato battuto proprio da Morike Oulare.

Ma attenzione: il romano Casella ha le qualità tecniche, fisiche e caratteriali per entrare nel mix e scatenare il caos. Lui stesso ha già chiesto pubblicamente la sfida con Kogasso.

A Roma sarà il suo debutto da professionista, ma ciò non significa che sia un “rookie”.
La vittoria dei Campionati Italiani assoluti del 2019 è un dato importante, ma forse lo è di più il match – rivendicato dallo stesso Casella in conferenza stampa – contro il cubano Emmanuel Reyes Pla.

Reyes – bronzo olimpico a Parigi 2024 – è considerato da anni uno dei migliori dilettanti del mondo e Casella riuscì ad impegnarlo duramente in una sfida in cui dimostrò tutta la sua esuberanza e il suo talento.
Poi scelse di spaziare tra kick-boxing, muay thai e infine MMA ottenendo grandi risultati dappertutto ma – giocoforza – ritardando il suo debutto nel pugilato professionistico.
Ma adesso il momento è finalmente arrivato. E se al PalaTiziano batterà Oulare potrà puntare direttamente alla vetta.
